giovedì 8 luglio 2010

PRECARI.....

Ho sempre sostenuto che il precariato fosse una piaga. Una piaga talvolta necessaria, ma certamente come rimedio pro-tempore e non come soluzione  definitiva ad un problema ben più serio e profondo.
Porre la precarizzazione a rimedio per l’atavica carenza di lavoro, specie nelle nostre zone, sarebbe come curare un malato terminale con acqua e zucchero.
Talune riflessioni però voglio offri vele.
In Sicilia esiste un esercito di circa 34.000 precari, 22.000 dei quali avevano il contratto in scadenza. Da dove nasce questa mole cosi importante di persone pagate dalle tasche dei contribuenti? Nasce senza ombra di dubbio da alcuni fattori: 1) dalla errata convinzione che la Regione sia un ammortizzatore sociale; 2) dalla pessima abitudine dei politici siciliani di attingere a cospicui bacini elettorali che provengono proprio dal mondo dei precari. Chi non sarebbe riconoscente ad un politico che, senza che si sia fatto un regolare concorso, concede uno stipendio, seppur con lo strumento legislativo? 3) dalla scelta di non affrontare strutturalmente il problema mettendo tutta questa gente nelle condizioni di “auto svilupparsi” e di promuovere se stessi in modo autonomo con leggi dedicate; 4)nella assoluta carenza di formazione professionale.
Ricordiamoci che stabilizzare i precari significa creare un “tappo” per almeno due generazioni dato che ovviamente ci sarebbe un conseguente blocco dei concorsi pubblici, salvo poi ad indignarsi per la fuga dei cervelli dalla nostra terra di tutti i nostri giovani che spesso con sacrifici hanno conseguito un titolo di studio ed una professionalità specifica. Che senso ha studiare e specializzarsi se poi interviene lo stato a regalare lavoro a chi non ha né arte né parte ma che gode solo di prebende che vengono da parte della politica?
Il risultato di questo esodo di massa lo si può intuire facilmente.

Oggi in Sicilia chiudono alcune tra le più grosse aziende proprio perché il nostro indotto non è produttivo, non è competitivo, le nostre infrastrutture sono indecorose ed insufficienti, in poche parole non siamo appetibili.
Come risolviamo tutto ciò? Stabilizzando i precari? Sapete quanto costano alle disastrate casse siciliane i precari? Ben 420mln di €/anno!!!! Immaginate cosa si potrebbe fare con 420mln di € in un anno. Io penso per esempio alla defiscalizzazione del carburante, al potenziamento di porti e ferrovie, alla formazione di professionalità specifiche, al potenziamento ed alla rivalutazione dei nostri settori turistici ed agricoli,ma si potrebbe fare molto altro.
La Regione Siciliana, giova ricordarlo, ha già restituito ingenti somme di danaro alla U.E. perché non le ha sapute investire, nel 2009 infatti, ha speso fondi per poco più del 2% da qui, ma non solo l’inefficienza totale di questa amministrazione a sopportare e “digerire” determinati problemi.
Oggi che i nodi vengono al pettine a causa della sfavorevole congiuntura internazionale e che si avvicina sempre più l’era del federalismo reale e della competitività in campo europeo ci accorgiamo che questo incredibile peso che ci portiamo appresso deve essere eliminato trasformandolo in una risorsa.
Quando la Regione Siciliana si troverà a competere con la Lombardia, la Liguria, il Piemonte o anche l’Irlanda,l’Estonia, Malta cosa offrirà? Cosa metterà sul tavolo della  trattativa? Che potere contrattuale avrà? Mentre altri avranno nelle mani un “mestiere”, che sia quello dell’idraulico o del medico specializzato o dell’imprenditore, la Sicilia metterà impiegati pubblici?
Credo che questa potrebbe diventare la tomba definitiva della nostra economia.
Che fare allora per non scaricare brutalmente persone che comunque hanno diritto ad una vita libera e dignitosa?
Dunque occorrono poche e semplici regole.
Innanzitutto occorre già a monte effettuare una selezione. Precarizzare in massa senza sapere chi sa fare cosa è quanto di più sbagliato possa esistere. Se un signore è capace di miscelare bitume e compositi del catrame per fare una strada non posso metterlo in amministrazione. Il risultato sarebbe una strada disastrata ed una amministrazione inefficiente.
Ottimizzare le risorse umane poterebbe costituire un sicuro viatico verso una stabilizzazione “infrastrutturata” e non fatta sic et simpliciter in base ai criteri di oggi.
Una volta che ci sono dobbiamo valorizzarli. Si inizi uno screening delle professionalità, si individuino i posti che necessitano di determinate figure ma soprattutto si inizi a guardare alla mobilità dei precari (stabilizzati o stabilizzandi) come ad un valore aggiunto. Andiamo per esempi: che ce ne facciamo ad esempio di 3000 impiegati amministrativi a Palermo mentre nei comuni limitrofi ci sono sindaci o assessori che da soli devono sbrigare una mole incredibile di lavoro burocratico? Che ce ne facciamo di 3000 operatori ecologici ad Agrigento se poi a Ribera non c’è chi libera le strade dai sacchi di pattume?
Recentemente in Senato abbiamo dato un segnale forte e concreto ai siciliani, ma ora è la Regione che deve dire la sua e battere un colpo.
La forza di una sana amministrazione è quella di saper voltare a proprio favore situazioni di disagio grave, consentendo ai cittadini di avere punti di riferimento certi.
Di questo passo mi sa che dovremo aspettare il prossimo governo regionale…. 

7 commenti:

  1. Onorevole Vicari, le sue riflessioni sono utili e sagge. Mi complimento con lei.Saverio Riccobene

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  2. Cari Amici, ho ricevuto una simpatica telefonata dal Sindaco di Ribera e prendo spunto da questa per fare qualche precisazione. Quando ho citato la ridente cittadina dell'agrigentino, non mi riferivo di certo alla situazione dei rifiuti, era come d'altro canto si evince dal testo, semplicemente un esempio per far capire come ottimizzare le risorse che la Regione ha a disposizione. Forse avrei dovuto scrivere "Roccacannuccia" e non Ribera, ci può stare ma in tutta franchezza mi sembra chiaro il senso di ciò che ho detto. La telefonata tuttavia è stata molto utile perchè scopro che Ribera è uno dei Comuni più puliti dell'Isola e che ha il più alto tasso di raccolta differenziata. Complimenti al Sindaco Pace!!

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  3. Mi congratulo per il risultato momentaneamente raggiunto,perchè solo un precario può capire un'altro precario.Adesso Non ritiene che sia il momento di riordinare il settore forestale? Tra l'altro, per ridare dignità ai lavoratori del settore occorrono solo atti amministrativi.Partiamo da un presupposto che la nostra questione è squisitamente regionale,pensiamo però che ci possano essere anche le condizioni che sia anche una problematica Nazionale.Gradirei ricordare che Mercoledì 9 marzo 2005 la Commissione Agricoltura e Lavoro della Camera dei Deputati,impegnava il Governo a costituire una « task-force » coordinata dal Ministero delle Politiche Agricole, volta alla stabilizzazione dei lavoratori forestali siciliani.La «task-force» doveva avere il compito di monitorare il numero dei forestali appartenenti alle varie fasce,di stimare i costi della retribuzione e l'indennità di disoccupazione di cui godiamo e quantificare il numero dei forestali disponibili alla stabilizzazione.I deputati presenti in rappresentanza del Governo avevano espresso la propria soddisfazione verso la risoluzione sostenendo che mostrava l'intenzione concreta di avviare a soluzione un problema grave ereditato in passato,con l'approvazione della stessa ci si augurava di risolvere in modo definitivo un problema che si trascina da anni e che da tempo ha relegato parecchi lavoratori in stato di assistenzialismo creando disagi sociali oltre che un costo esoso per le casse della Regione e dello Stato.Purtroppo questo provvedimento APPROVATO non è andato a buon fine.Gent.ma Senatrice,con il suo impegno e tramite i suoi colleghi della Camera,possiamo ancora sperare affinchè si ripristini la risoluzione approvata dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati?
    Nel passato i lavoratori del settore venivano assunti per lavori esclusivi di rimboschimento a carattere puramente mutualistico. Oggi giorno, invece, i lavoratori in questione, pur rimanendo nel precariato, hanno assunto una netta figura professionale qualificata, che li vede impegnati in compiti vari e di responsabilità. Stentiamo a raggiungere le giornate lavorative minime, per avere diritto al nostro unico ammortizzatore sociale:la disoccupazione agricola, che in un certo modo crea il sostentamento delle nostre famiglie.
    Utilizzando gli operai per tutto l’anno, si risolverebbe un problema che va avanti da decenni, contrastando il lavoro nero e quello irregolare, l’aumento delle giornate deve mirare ad una maggiore e migliore salvaguardia ambientale che si concretizzi in termini di PREVENZIONE, PROTEZIONE E RISANAMENTO, forse avremmo ottenuto: più entrate per le casse dello Stato (tramite i ticket sanitari,irpef, buoni scuola, buoni libri etc.) e nuovi posti di lavoro che sono quelli lasciati dai lavoratori in nero,l’aumento delle giornate deve mirare ad una maggiore e migliore salvaguardia ambientale che si concretizzi in termini di PREVENZIONE, PROTEZIONE E RISANAMENTO.
    Il Governo Regionale, con i Presidenti e gli Assessori di turno, nessuno escluso, non ha mai portato a compimento gli impegni assunti in sedi istituzionali. Una Regione con sviluppo territoriale non può e non deve non attuare politiche mirate allo sviluppo, alla manutenzione e alla valorizzazione del territorio. Il servizio antincendio deve essere considerato “servizio essenziale” quindi essere inserito nel bilancio come spesa fissa. Perché non si va in questa direzione? Ma perché alle istituzioni la stabilizzazione non conviene?
    Potrei ancora continuare ma per il momento preferisco fermarmi quì.
    Colgo l'occasione per inviarLe i miei più sinceri e distinti saluti.
    Michele Mogavero.

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  4. Gent.le Sig. Mogavero,
    la situazione da lei descrita appare complessa e meritevole di più attenti approfondimenti.L'annosa vicenda dei forestali, non può essere risolta in un paio di battute, è opportuno concertare le varie forze in campo ed i vari soggetti interessati per addivenire ad una soluzione che sia condivisa da tutti. Le consiglio di girare i suoi quesiti anche ai deputati della Camera. Per parte mia monitorizzeròla questione come merita. Saluti

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  5. Comunque grazie.Speriamo che il monitoraggio decolli al più presto.
    Cordialmente
    Michele Mogavero

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  6. sono finiti i tempi delle chiacchiere,rimbocchiamoci le maniche e facciamo qualcosa di serio...io da 21 anni precario forestale quando mio figlio mi chiede che lavoro faccio...non so cosa rispondere...la cosa mi mortifica e non poco,allora chiedo:o ci cacciate tutti o finalmente fatemi dire a mio figlio che sono un lavoratore forestale che cura i boschi e le riserve con serieta' e con spirito di abnegazione...

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