martedì 30 marzo 2010

VINCIAMO ELEZIONI 2010


La consultazione elettorale appena trascorsa merita due parole di commento da parte mia.
Non scriverò animata dal sacro furore della partigianeria, che come sapete non mi appartiene, ma vi offrirò poche semplici considerazioni.
Partivamo da un risultato del 2005 che era di 7 a 2. Amministravamo soltanto la Lombardia con Roberto Formigoni ed il Veneto con Giancarlo Galan. Ieri le urne hanno ribadito senza alcun dubbio i risultati delle elezioni politiche del 2008 e delle europee ed amministrative del 2009.
Il PDL ha triplicato il numero di regioni sulle quali realizzare i programmi per cui è stata chiesta fiducia. E giova ricordare che le regioni di cui parliamo sono il Lazio, la Lombardia, il Veneto, il Piemonte, la Campania e la Calabria.Dunque abbiamo strappato al malgoverno della  sinistra territori di assoluta rilevanza che hanno dovuto fare i conti con gli scandali a luci rosse e con la destrutturazione del sistema sanitario come nel Lazio, con l'emergenza rifiuti affrontata e risolta dal Governo Berlusconi, come la Campania o con territori come il Piemonte che non hanno saputo recepire le istanze dei cittadini sulle politiche sociali. Mi permetto di ricordare anche che al PDL è andata pure la Provincia dell'Aquila dove è stata sconfitta la presidente uscente. E' evidente che anche in quei territori i cittadini hanno toccato con mano l'operatività e la concretezza del Governo nazionale e ne hanno voluto premiare gli sforzi.
Il risultato dunque da 11 a 2 passa a 7 a 6.

L'analisi è ancora più impietosa per i signori di centrosinistra se si ha riguardo al numero dei cittadini che godranno della amministrazione di centrodestra, le regioni maggiormente popolate le amministra il PDL con i suoi alleati mentre alla sinistra restano regioni sì importanti ma scarsamente popolate. Questo, che può sembrare un semplice esercizio matematico, invece è indice incontrovertibile dell'apprezzamento che milioni di italiani hanno per l'azione tanto del Governo nazionale quanto degli amministratori locali su cui ripongono fiducia.
Gli altri partiti hanno manifestato fortissime defaillance. Di Pietro perde persino nella sua Montenero di Bisaccia, il suo giustizialismo non paga e gli italiani lo hanno capito, il PD è evidente che non è vista come forza di governo e neanche come forza di opposizione visto che la sua emorragia di voti è stata evidente.
Cosi come è evidente che il dato che riguarda la lista di Grillo non può che leggersi come una fortissima protesta nei confronti proprio della sinistra che non è capace di proporre alternative soluzioni ma solo ira e odio nei confronti dell'avversario politico.
Discorso a parte merita l'UDC. E' un partito che ha sposato la politica del "doppiofornismo" e rimane dunque stabile ma nel suo opportunismo. D'altro canto non è facile spiegare ai propri elettori perchè da una parte ci si allea con chi propugna aborto, divorzio, assistenzialismo, statalismo e dall'altra con chi ha nel sacro valore della famiglia il suo punto di forza. Alla lunga non pagherà e di questo ci sono già le prime avvisaglie.
Al PDL ed ai suoi alleati adesso l'enorme e gravosa responsabilità di risollevare le sorti delle regioni di concerto col Parlamento e col Governo.
Una ultima considerazione: in tutti i paesi a "democrazia occidentale" come Francia, USA, Spagna, Inghilterra i governi in carica hanno clamorosamente perso la battaglia elettorale delle amministrative, in Italia questo non è successo, il Governo nazionale ha convinto con i fatti i cittadini che hanno risposto alle opposizioni più o meno lecite (vedi giustizia ad orologeria, vedi tuziorismi giudiziari nella presentazione delle liste) dei nostri avversari con indubbia libertà.

4 commenti:

  1. La fotografia è chiarissima e, come dice la Sen. Vicari, impietosa per il Pd; ne esce fuori uno scenario in cui il Partito Democratico si tiene stretta le roccaforti del Centro Italia, sia pure con alcuni segnali preoccupanti provenienti dall’Emilia Romagna, e si presenta come forza politica incapace di esercitare una reale attrazione presso i ceti più dinamici e produttivi del Paese.
    Al Nord i democratici sono retrocessi a terza forza politica, perdono il Piemonte e vincono soltanto in Liguria, regione tendenzialmente rossa.Gli altri successi del centrosinistra sono state conseguiti tutti al Centro, ad eccezione della Puglia dove il candidato del centrosinistra Nicky Vendola non è un esponente del Pd ma è anzi un uomo che si è imposto con la forza del suo consenso a scelte verticistiche a lui contrarie. Al Sud,il risultato di Campania e Calabria è lo specchio evidente del fallimento di una classe dirigente strettamente riconducibile alla tradizione del Pd( riferimento a Bassolino e Loiero). Ma i motivi di allarme per il Pd non finiscono qui.
    Pierluigi Bersani aveva svolto la sua campagna congressuale cercando di alzare il livello del confronto, attestandosi su una linea riformista centrata sulla necessità di non demonizzare Berlusconi ma di preparare un’alternativa credibile. Il richiamo della foresta elettorale, invece, lo ha riportato sui territori più scontati e negli ultimi due mesi il numero uno del Pd è tornato a schiacciarsi su Di Pietro, sull’antiberlusconismo di maniera, sul santorismo/travaglismo, sull’appoggio acritico all’interventismo salvifico delle procure. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una elezione che una volta più si è trasformata nel solito referendum pro o contro Berlusconi, inesorabilmente perso dal Pd.

    Salvatore Pisciotta

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  2. L'analisi della Senatrice Vicari è lucida, direi assolutamente perfetta, degna di una politica giovane, seria e reale. Brava Senatrice.
    Mirko Genova

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  3. PENSO CHE L'OPERATO DEL GOVERNO BERLUSCONI IN QUESTI ANNI, CONSIDERANDO L'ENORME CRISI ECONOMICA CHE HA ATTANAGLIATO IL MONDO, NON POTEVA ESSERE MIGLIORE E GLI ITALIANI LO HANNO CAPITO ED HANNO CONFERAMATO LA LORO FIDUCIA NEL SUO OPERATO, SE SOLO PENSASSIMO CHE C'ERA IL RISCHIO CHE QUESTA CRISI ECONOMICA LA DOVEVA AFFRONTARE PRODI MI VENGONO I BRIVIDI. OVVIAMENTE I RISULTATI DEL GOVERNO BERLUSCONI SONO DOVUTI ANCHE ALLA PRESENZA DI TANTI PARLAMENTARI DEDICATI ALLA POLITICA COME LEI SEN. VICARI, CHE APPREZZIAMO PER LA SUA DEDIZIONE AL MANDATO CHE GLI ELETTORI LE HANNO CONFERITO. CONTINUI COSI'. UN SALUTO DALLE MONTAGNE DELLE MADONIE DI CARLO SANTO

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